Ristrutturare una casa già esistente: la migliore scelta per il tuo futuro

ristrutturare una casaCome sai nel blog parlo sempre di riqualificazione energetica, di ristrutturazione, di quanto ritengo importante dare nuova vita a una casa esistente piuttosto che continuare a costruire ancora.

Ormai in Italia non c’è più crescita demografica e ci sono migliaia di case costruite e mai abitate.

Nonostante questo si continua a cementificare e a consumare suolo che prima era destinato all’agricoltura.

Adoro stare in mezzo alla natura, mi da un’enorme carica, la rispetto profondamente e forse anche per questo, nel mio piccolo, ho deciso di contribuire a salvaguardarla.

Perciò credo che sia fondamentale riqualificare e ristrutturare in chiave di risparmio energetico quello che è già costruito anziché continuare a costruire e consumare suolo, lasciando da riqualificare poi interi vecchi quartieri.

Certo costruire da nuovo è più semplice, si parte subito con il piede giusto, ma in realtà ha un impatto molto più pesante sul nostro pianeta rispetto a valorizzare quello che già c’è.

E’ per questo che, Progetto Biocasa si occupa di ristrutturare e dare nuova vita alle abitazioni esistenti, per renderle di nuovo belle, accoglienti, sane e per ridurre al minimo il loro impatto sul pianeta.

Proprio un paio di giorni fa, leggevo con rammarico un articolo sulla trasformazione di un’enorme area in periferia di Milano in centro commerciale, mettendo da parte il progetto di uno degli architetti che più ci invidiano al mondo: Renzo Piano.

Il progetto di Renzo Piano prevedeva una scuola modello, un ospedale, un parco urbano e tanto verde, per riportare l’area industriale ex Falck ad essere un punto di incontro per i cittadini, per far diventare una periferia degradata di nuovo parte del centro città.

Purtroppo è stata data priorità alla costruzione di un enorme centro commerciale, che probabilmente darà una serie di problemi di mobilità e di certo non favorirà la creazione di un punto d’incontro, la contaminazione di idee e persone; opportunità che da sempre la piazza di un centro storico offre.

E così si è persa un’opportunità: quella di riqualificare veramente un’area degradata, di ridarla ai cittadini, di farla veramente rivivere.

Purtroppo, anche se spero di no, quel centro commerciale fra qualche decina d’anni sarà di nuovo da riqualificare o dovrà trovare una nuova destinazione, perché questa crisi, dopo un periodo consumistico ha portato anche al ridimensionamento delle grandi aree commerciali.

Oggi sempre più persone hanno voglia di ritornare a contatto con la natura, si trasferiscono dalla città ai piccoli centri urbani, per vivere a misura d’uomo, a contatto con le persone e con la natura.

Si parla anche di co-housing, di abitazioni a basso impatto ambientale e a basso costo, per favorire le classi sociali più in difficoltà come le giovani coppie ma anche i pensionati, gli anziani.

Assieme si condividono spazi e ci si aiuta a risolvere le esigenze di ogni giorno: i genitori con figli piccoli possono lasciarli agli anziani e questi ultimi si sentiranno di nuovo importanti “adottando” i nuovi nipotini con entusiasmo.

Purtroppo nel caso di Milano abbiamo perso anche questa opportunità, anche perché come dice Renzo Piano “ Restituire una funzione a un’area dismessa non è un sogno, è una necessità”.

Purtroppo si può fare poco di fronte a decisioni come quella presa per la riqualificazione dell’area Ex Falck, ma nel mio piccolo cerco, attraverso il mio lavoro, di contribuire alla salvaguardia del nostro pianeta dedicandomi alla riqualificazione energetica delle abitazioni costruite magari 30 o 40 anni fa, più che promuovere la realizzazione di nuove abitazioni, di nuovi quartieri.

Perché credo nella ristrutturazione del patrimonio edilizio esistente:

Se davvero vogliamo parlare di risparmio energetico e di rispetto per l’ambiente dobbiamo cercare di non consumare suolo e cementificare, ma dobbiamo sfruttare quello che già è stato costruito.

Sappiamo tutti che costruire il nuovo ha un costo per l’ambiente, basta pensare all’enorme quantità di materiale edile necessario, che a sua volta per essere fabbricato e trasportato in cantiere produce inquinamento.

Se ristrutturo invece, posso anche riutilizzare i materiali con cui è costruita la casa. Infatti, ho già una struttura da cui partire: i muri, i solai sono già fatti e basterà intervenire isolando e installando impianti più efficienti.

Continuare a costruire solo il nuovo ha delle conseguenze anche sull’ecosistema, lo modifica dal punto di vista fisico, dal punto di vista idrogeologico, basta pensare ai problemi idrogeologici dell’Italia, dove si è costruito troppo senza considerare la natura dei luoghi.

Ed ecco che alcuni torrenti e fiumi il cui corso era stato deviato o addirittura interrato, iniziano a farsi risentire e spazzano via quello che è stato creato dall’uomo senza fare attenzione.

Anche questi disastri hanno un costo che oltre ad essere ambientale è anche economico per mettere di nuovo tutto a posto o per costruire grandi opere riparatrici.

Per questo diventa fondamentale ristrutturare quello che già è costruito, per adattarlo ai giorni nostri e alle nostre esigenze.

Progetto Biocasa parte dalla tua casa

Quindi credo sia fondamentale dedicarsi alla riqualificazione energetica delle abitazioni costruite più di vent’anni fa, che tra l’altro rappresentano più dell’80% del patrimonio edilizio italiano, piuttosto che continuare a costruire solo case nuove.
edifici esistenti

In particolare, personalmente preferisco le abitazioni costruite durante il boom edilizio del dopoguerra, tra gli anni ’60 e ’80, case molto spaziose e ben concepite che hanno però una serie di problematiche specifiche da risolvere per riuscire ad adattarle alle esigenze che abbiamo in questo momento.

4 motivi per cui è meglio ristrutturare una casa esistente piuttosto che costruirne una nuova

Ci sono diverse ragioni per cui preferisco ristrutturare una casa esistente piuttosto che dedicarmi a progettare nuove abitazioni e nuovi quartieri, qui di seguito le 4 principali:

1) Le case costruite tra gli anni ’60 e ’80 sono più spaziose

Se stai cercando casa, probabilmente te ne sarai accorto anche tu. Le case costruite in quegli anni sono molto più grandi rispetto a quelle costruite di recente che hanno cucina e soggiorno assieme di circa 25 mq.

Un casa anni ’80 di solito ha cucina e soggiorno separati, la prima di circa 16 mq e il secondo di altri 20mq. Le stanze sono tutte 4 metri per 4 metri o addirittura 5×5 metri.

Insomma queste abitazioni sono molto più vivibili.

Questo è uno dei principali motivi per cui preferisco dedicarmi a riqualificare energeticamente e a ristrutturare una casa esistente.

2) Ristrutturare una casa costa meno che costruire da zero

Questo è sempre valido perché comunque se ristrutturi parti avendo già le strutture, non devi costruire da nuovo muri o solai, ma gli interventi di riqualificazione energetica, a parte qualche modifica, si limiteranno agli impianti e all’isolamento dell’involucro.

Se devi costruire da nuovo, devi comunque prevedere anche di dover costruire muri, solai, tetto, ossia le strutture della casa oltre a dover pagare oneri aggiuntivi al Comune in base alla cubatura che stai costruendo.

Invece se ristrutturi, hai accesso a una serie di agevolazioni e detrazioni che non spettano a chi costruisce una casa nuova.

Questo ti permette, nel tempo d recuperare le spese sostenute per la ristrutturazione e la riqualificazione energetica della tua casa.

3) Ristrutturare una casa crea meno inquinamento rispetto a costruirne una nuova

Quando si costruisce una casa nuova, si sta consumando del suolo che altrimenti potrebbe rimanere verde. Inoltre costruendo, si contribuirà all’inquinamento di quel suolo.

Per farti un esempio, anche quando vengono abbattute le costruzioni abusive, i cosiddetti “Eco-mostri”, il terreno non viene mai riportato allo stato iniziale, perché comunque le fondazioni che vengono costruite sotto terra non vengono demolite.

Di conseguenza quel terreno non potrà più essere come prima.

Perciò se costruiamo solo quartieri nuovi, sottraiamo suolo, cementifichiamo, inquiniamo.

Ogni volta che ristrutturi una casa, invece stai contribuendo a ridurre l’inquinamento, perché la rendi più efficiente, senza andare a consumare altro suolo destinato al verde.

Inoltre, stai ristrutturando un vecchio edificio contribuisci a ridurre l’inquinamento anche perché gli ridarai nuova vita.

Se invece non viene ristrutturato, dopo qualche decina d’anni dovrà essere demolito e questo comporta una serie di rifiuti non riciclabili che devono essere smaltiti, aumentando l’inquinamento.

Perciò ristrutturare una casa esistente e la migliore cosa che puoi fare per il tuo futuro e per quello del pianeta.

4) Ridare vita alla casa dove magari sei nato o hai vissuto per anni

Mi piace contribuire a ridare vita a edifici che hanno valore per le persone che magari lì sono nate o hanno trascorso gran parte della loro vita, o che si sono innamorate proprio di quell’immobile.

Ristrutturando si può trasformare un edificio, si può migliorarlo pur mantenendo i caratteri tradizionali che lo valorizzano.

Basta pensare alle case coloniche, le cui travi in legno e muri in sasso e pietra, trasmettono un calore che una moderna casa, non riuscirà mai a trasmettere.

Ristrutturarle e renderle più efficienti mi piace, e consente alle persone che ci vivono, di mantenere il legame affettivo con la casa in cui sono nati, pur vivendo su un edificio che ha quasi le stesse caratteristiche e prestazioni di un edificio costruito da nuovo.

Perciò se anche tu hai acquistato o possiedi una casa costruita tra gli anni ’60 e ’80 e vuoi ristrutturarla, contattami attraverso a questa pagina, potrebbe essere una delle migliori scelte che farai per il tuo futuro.

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2 Comments

  1. Guido Boffa 1 Giugno 2016
    • Ing. Marta Capitello 1 Giugno 2016

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