Chi abita in condominio lo sa bene, la riqualificazione energetica di un appartamento è più complicata rispetto a un’abitazione singola.
Si sa che alcune scelte dipendono dalla volontà della maggioranza dei condomini e di conseguenza anche per quanto riguarda il risparmio energetico, chi abita in appartamento è condizionato dalla volontà della maggioranza.
Infatti tra i condomini, c’è chi non ha il budget da investire per eseguire gli interventi di ristrutturazione, c’è chi non ha alcun interesse a farli perché non vive lì, ha affittato l’appartamento e quindi non gli interessa se l’inquilino paga delle bollette esorbitanti.
E così, spesso chi abita in appartamento si convince di non poter migliorare la propria casa o comunque di essere legato alle scelte di altre persone anche per quanto riguarda il risparmio energetico.
Eppure proprio recentemente ho aiutato Elena (nome di fantasia per rispettare la privacy) per la riqualificazione energetica di un appartamento e quindi a rendere più efficiente e più confortevole la sua casa, senza scomodare i diversi condomini.
Elena vive in provincia di Treviso al secondo piano in un condominio costruito negli anni novanta. Il condominio seppur di recente costruzione, non ha né le pareti né il tetto isolati. I serramenti hanno il vetrocamera ma non sono certo performanti come i nuovi vetrocamera con rivestimento basso emissivo o con il gas nella camera d’aria interna.
L’appartamento è disposto su due piani: il piano secondo con la zona giorno e due camere e un sottotetto dove si trova una terza camera.
Le problematiche riscontrate da Elena
Elena ha richiesto il mio aiuto perché aveva identificato alcune problematiche e voleva capire quali interventi sarebbero stati più utili per rendere la sua casa più confortevole.
In particolare in soggiorno e nel sottotetto in estate il caldo era soffocante, mentre in inverno si sentiva freddo soprattutto nelle stanze a nord e nel sottotetto, quest’ultimo era inutilizzabile se non con l’utilizzo di un ulteriore termosifone elettrico oltre al normale riscaldamento.
Altro elemento che disturbava Elena durante la permanenza in soggiorno erano numerosi spifferi, dovuti alla presenza di una grande vetrata, non installata in modo corretto e poco performante dal punto di vista del contenimento energetico.
Inoltre la scala che collega il piano principale al sottotetto è completamente aperta e questo comporta due problematiche:
1) l’aumento delle dispersioni in inverno perché il caldo prodotto dai termosifoni tende ad andare verso l’alto,
2) un aumento del surriscaldamento in estate, dato che il sottotetto, a diretto contatto con i raggi solari, una volta surriscaldato, trasmette facilmente il caldo agli ambienti sottostanti.
Elena si era già informata con dei pittori decoratori per capire se convenisse eseguire un cappotto interno oppure chiudere il vano scala in modo da preservare il piano inferiore più caldo in inverno e più fresco in estate.
Ognuno di loro però proponeva soluzioni diverse ma non sapeva definire quanto sarebbe migliorata la situazione e quindi per Elena diventava difficile scegliere quale intervento eseguire e soprattutto capire se quell’intervento sarebbe stato utile in termini di costi – benefici.
In pratica, chiudere il vano scala le avrebbe portato dei vantaggi in termini di comfort ma i costi per eseguire l’intervento avrebbero valso la pena? O meglio, facendo l’intervento, le bollette sarebbero diminuite oppure no? L’intervento alla fine sarebbe stato utile?
Le soluzioni per la riqualificazione energetica di un appartamento
Per capire quali interventi consigliare a Elena, abbiamo eseguito un sopralluogo presso la sua abitazione in modo da eseguire delle misurazioni e capire effettivamente i punti deboli e i punti forti dell’abitazione.
I punti deboli che comportavano le problematiche sentite da Elena erano:
– la presenza di grandi vetrate sia sulla zona giorno che sul sottotetto, orientate a sud e non schermate che, in estate, lasciano entrare la maggior parte della radiazione solare e di conseguenza comportano il surriscaldamento degli ambienti
– il tetto non isolato che comportava notevoli dispersioni in inverno e surriscaldamento del sottotetto in estate
– Finestre molto disperdenti in inverno
– Nel sottotetto c’erano alcuni vani non riscaldati a diretto contatto con la parte invece abitabile e riscaldata e questo comportava un’ulteriore aumento delle dispersioni in inverno.
Partendo da questi punti deboli sull’abitazione, sono state eseguite delle simulazioni per diversi interventi proposti per la risoluzione delle problematiche sentite da Elena (troppo freddo in inverno e troppo caldo in estate in alcune zone della casa).
Dalle simulazioni è stato possibile calcolare l’efficacia di ogni intervento in termini di diminuzione delle bollette e di aumento del comfort.
Sono stati analizzati anche gli interventi proposti dai pittori decoratori che Elena aveva contatto prima di richiedere il nostro intervento, così da farle capire se questi interventi fossero migliorativi oppure servissero a poco a fronte di una spesa non trascurabile.
Dall’analisi energetica siamo riusciti a capire quali lavori sarebbero stati più utili a Elena e le abbiamo anche dimostrato che uno degli interventi proposti da un impresario in realtà sarebbe stato inutile perché non avrebbe portato ad alcun miglioramento.
Attraverso l’analisi Elena ha capito quali interventi sarebbero stati inutili. Quindi ha evitato di eseguire interventi che non servono allo scopo prefissato, risparmiando tra l’altro il costo per realizzarli e utilizzando il budget a disposizione per eseguire lavori più utili a ridurre il caldo in estate e ad aumentare la temperatura interna degli ambienti in inverno.
Ora Elena ha molto chiara qual è la scelta da fare.
L’analisi ha anche evidenziato quanto l’isolamento del tetto dall’esterno possa essere utile a risolvere le problematiche di Elena sia in inverno che in estate, problematiche che hanno anche i suoi vicini di casa che abitano negli appartamenti confinanti
Elena ora, oltre a eseguire degli interventi specifici sul proprio appartamento, ha anche una carta in più per dimostrare ai vicini di casa quanto è vantaggioso rifare il tetto e isolarlo, per risolvere problematiche di surriscaldamento in estate e di freddo in inverno e anche per ridurre le bollette.
Non sia mai che, una volta capito quanto è vantaggioso isolare il tetto, alla fine tutti i condomini decidano di dare il loro assenso all’intervento e contribuiscano così alle spese per la sua esecuzione.
Perciò se anche tu vuoi rendere energeticamente più efficiente e più confortevole la tua casa, ma hai dei dubbi su che interventi fare, contattami a questa pagina per un’analisi, ti contatterò per capire in base alle tue esigenze, qual è la soluzione più utile per la tua casa.
Devi anche sapere che oggi c’è un motivo in più per convincere i condomini a realizzare interventi di risparmio energetico sulle parti comuni del condominio (pareti, tetto, impianto centralizzato): l’Ecobonus 110% contenuto nel Decreto Rilancio 2020, che permette di detrarre il 110% del costo dei lavori in soli 5 anni oppure di cedere il credito d’imposta e quindi sborsare solo una piccola percentuale del costo dei lavori.
Se vuoi approfondire, ti consiglio di seguire la diretta che farò giovedì 21 maggio 2020 alle ore 18.00 sul mio canale YouTube. Per partecipare, iscriviti al Canale YouTube Progetto Biocasa e attiva il promemoria per essere avvisato sull’inizio della diretta attraverso questo link: https://youtu.be/tWrSx5UjCoU

e vivere in una casa confortevole?
Scopri anche tu quali sono i 3 errori più comuni nella scelta di un cappotto termico e come evitarli:
• No a materiali scadenti che compromettono il corretto isolamento delle pareti
• Basta affidarsi a installatori e tecnici che non sanno quello che fanno
• No a problemi, sì a un sistema che ti permetta risparmiare e vivere bene
La nostra polizza sulla privacy protegge il tuo indirizzo email al 100%. Se desideri non ricevere più le nostre email, potrai cancellarti in qualsiasi momento tramite il link posto nelle email stesse, cosi’ come chiesto dalla L.196/2003.