La maggior parte delle persone vive in un’abitazione costruita tra gli anni ‘60 e ‘90, ed è costretta a convivere con una serie di problemi tipici di una casa non ristrutturata.
Quindi oggi, approfittando anche degli incentivi e delle detrazioni fiscali, stanno valutando se valga la pena o meno ristrutturarla.
Attenzione però:
Quando parlo di ristrutturazione non intendo delle semplici modifiche estetiche che spesso facciamo per dare un aspetto nuovo alla casa o quelle piccole manutenzioni che sono necessarie per mantenere funzionale e in buono stato l’abitazione.
Per ristrutturazione intendo anche degli interventi che migliorino la qualità della vita tua e dei tuoi famigliari/figli all’interno della casa.
Insomma non stiamo parlando di dare una mano di bianco o di rimodernare il bagno con delle piastrelle e dei sanitari più alla moda, ma di qualcosa che migliori veramente il comfort all’interno della casa e possa renderla paragonabile a una moderna costruzione.
Qualcosa che possa farti vivere meglio all’interno della tua casa, perché la tua casa sia per te un posto sicuro e sano, dove trascorrere momenti sereni e felici con la tua famiglia.
Come sai una casa che ha almeno venti o trent’anni è stata costruita con tecniche e materiali molto diversi da quelli che si utilizzano oggi per limitare l’inquinamento ambientale ma soprattutto per evitare problematiche alla salute e aumentare il comfort di chi in quella casa, ci vive.
I problemi di una casa non ristrutturata:
Una casa costruita tra gli anni ’60 e ’90, che non è mai stata ristrutturata presenta una serie di problematiche che possono influire sulla tua salute, sul benessere tuo e della tua famiglia e anche sulle tue tasche.
Io non ho niente contro le case anni ’60 o ’80, anzi, sto cercando di acquistarne una proprio per gli spazi grandi e luminosi che sono praticamente introvabili sulle case costruite di recente.
Ovvio però che una casa di quegli anni, va ristrutturata altrimenti dobbiamo essere pronti a sopportare una serie di problematiche tipiche degli edifici costruiti allora:
1) Freddo in inverno e stanze che non raggiungono mai i 18 gradi.
Fino a quindici anni fa, quando un idraulico realizzava l’impianto di riscaldamento di un’abitazione, faceva un calcolo approssimativo, in base al volume della stanza senza tener conto del fatto che magari quella stanza era a nord oppure aveva parecchie finestre.
Di conseguenza alcune stanze non hanno termosifoni grandi a sufficienza per arrivare a 18-20 gradi, ed altre invece hanno termosifoni troppo grandi e alla fine risultano troppo calde. Questo comporta degli sprechi e quindi dei consumi maggiori di gas metano.
Oltretutto, non puoi certo dire di vivere in una casa confortevole. Magari ti trovi anche costretto a mettere un maglione aggiuntivo se vuoi stare nelle stanze a nord, che pur con i termosifoni bollenti non riescono mai a raggiungere una temperatura confortevole.
In questi casi non risolverai il problema se non isolando l’involucro della casa (pareti, finestre, tetto, pavimenti ecc.. ) e intervenendo sull’impianto che è stato calibrato male, magari pensando ad un impianto alternativo ai soliti termosifoni.
2) Muffa e umidità
La muffa è molto frequente nelle case costruite tra gli anni ’60 e ’80, questo perché venivano realizzate senza tener conto dei ponti termici.
Ad esempio sono ponti termici gli angoli delle case ( punti che hanno una geometria tale da favorire la fuoriuscita di calore), oppure i punti dove il muro incontra il soffitto e quindi c’è un cambio di materiale (il mattone del muro incontra il cemento del solaio).
In questi punti il calore prodotto dal sistema di riscaldamento tende a fuoriuscire in quantità maggiore. Di conseguenza, sempre considerando l’esempio del ponte termico tra solaio e parete, in quel punto la parete e il soffitto avranno una temperatura inferiore rispetto al resto della parete e al resto del soffitto.
Dove la parete e il soffitto hanno una temperatura inferiore, l’umidità che produciamo in casa, condensa (da gas disciolto nell’aria diventa liquido) e bagna parete e soffitto, dando inizio alla formazione della muffa.
Il problema della muffa non è solo estetico, anche se può davvero essere fastidioso e dispendioso dover tinteggiare ogni anno o ogni due. In realtà la cosa più grave sono i disturbi che la muffa può provocare alle persone che ne vivono a contatto.
I soggetti più a rischio sono persone con ridotte difese immunitarie e i bambini piccoli che trascorrono la maggior parte della giornata in ambienti chiusi (casa, scuola, palestra) e hanno un sistema immunitario meno sviluppato rispetto ad un adulto e quindi tendono ad ammalarsi di più.
Le problematiche maggiori sono le allergie che poi si manifestano con asma e patologie respiratorie e sono dovute alle spore delle muffe che si diffondono nell’ambiente.
In altri casi, la muffa può provocare delle intossicazioni da MVOC, sostanze chimiche tossiche per il nostro organismo anch’esse responsabili di patologie alle vie aeree e al sistema nervoso (mal di testa, malattie della cute, infiammazioni che colpiscono occhi e mucose).
Come vedi non si tratta solo di un fattore estetico ma soprattutto di vivere in un ambiente salutare.
Anche il problema della muffa si può risolvere e comunque limitare attraverso una corretta ristrutturazione.
3) Costi elevati per le bollette
Probabilmente se vivi in una casa di venti o trent’anni fa, e non l’hai mai riqualificata energeticamente, ti ritrovi a pagare bollette di gas metano esorbitanti in inverno, e se in estate utilizzi il condizionatore, anche bollette elevatissime di elettricità.
Questo dipende dal fatto che in quegli anni le case venivano costruite senza isolamenti e senza specifiche attenzioni per renderle più efficienti.
Di conseguenza in una casa anni ’80, la maggior parte del calore che produce il sistema di riscaldamento in inverno, fuoriesce dai muri, dal tetto, dal pavimento, dalle finestre ecc…
Non solo, in estate il caldo esterno tende ad entrare dentro casa sempre attraverso i muri, le finestre e il tetto.
Insomma in una casa non isolata, si spreca molta energia per scaldarla in inverno e per raffrescarla in estate, e quindi sei costretto a pagare bollette di gas ed elettricità esorbitanti.
4) Sensazione di freddo in inverno
Non solo, nella tua casa, vicino ai muri esterni e alle finestre, pur con il riscaldamento al massimo, si avvertirà sempre un brivido di freddo in inverno, questo perché le pareti non isolate oltre a trasportare fuori il caldo, resteranno fredde.
Isolare le pareti, ha la stessa funzione di indossare il cappotto in inverno: la nostra pelle rimane al caldo perché sopra abbiamo uno strato caldo di stoffa che ci protegge dal freddo e non lo fa penetrare attraverso i vestiti.
Se non isolo la casa, è come andare in giro senza cappotto in una fredda giornata invernale: il freddo penetrerà attraverso i vestiti e la tua temperatura corporea si abbasserà progressivamente.
5) Caldo soffocante nei mesi estivi
Ancora, se vivi in una casa anni ’60 e non possiedi un condizionatore, probabilmente nei mesi di luglio e agosto, soffri parecchio il caldo.
Le estati sembrano sempre più calde e umide e se la tua casa non è stata costruita tenendo conto di proteggerla dai raggi solari magari attraverso specifici isolanti o attraverso una serie di stratagemmi (come ad esempio ombreggiature e schermi solari, specifici infissi o ancora una specifica progettazione degli ambienti ecc…) ti ritroverai a soffrire tremendamente il caldo e magari a passare delle notti in bianco.
Anche in questo caso si può intervenire progettando una corretta ristrutturazione che protegga la tua casa dall’ingresso di calore e ti permetta di vivere bene, anche nei mesi più caldi.
6) Costi di manutenzione elevati
Le case che non sono state ristrutturate in modo da renderle più efficienti, purtroppo sono soggette ad elevati costi di manutenzione.
Un esempio tipico è il costo del pittore per tinteggiare le pareti piene di muffa.
Se oltre la muffa, ci sono anche problemi di umidità derivante dal terreno per risalita (perché il pavimento del piano terra non è stato adeguatamente isolato e impermeabilizzato) i costi di manutenzione aumentano esponenzialmente.
L’umidità di risalita o da infiltrazione infatti, può provocare danni a muri e pavimenti, nei casi peggiori può perfino compromettere la loro funzione strutturale. In quel caso i costi per ripristinare la casa e renderla nuovamente sicura sono molto elevati e comportano lavori invasivi, prolungati nel tempo, rendendo difficile la permanenza in casa.
Se poi non si riesce a risolvere il problema definitivamente, dovrai sostenere continuamente costi per il ripristino degli intonaci che tenderanno a gonfiarsi e a sgretolarsi, lasciando macchie e aloni sui muri.
7) Presenza di sostanze che possono essere tossiche
Trenta anni fa si costruiva utilizzando materiali che si è poi scoperto essere tossici. Un esempio banale può essere la vernice con cui venivano trattate le travi in legno o i mobili, che oggi è stata sostituita con vernici all’acqua.
Oltre alle sostanze tossiche presenti nelle finiture e negli arredi anche la scarsa ventilazione e la muffa sono tutti fattori che contribuiscono a una serie di disturbi che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito come “Sindrome da edificio malato”.
Gli effetti da sindrome da edificio malato provocano allergie, mal di gola, raffreddori, irritazione agli occhi, naso e gola, mal di testa, asma e sicuramente non ci sentiamo pieni di energia e positivi, se ogni volta che ritorniamo a casa si ripresentano questi problemi.
Insomma, la nostra casa dovrebbe essere un luogo dove ci sentiamo protetti e al sicuro e invece può essere la causa di una serie di disturbi e conseguenze sulla nostra salute.
Ecco perché è importante fare scelte oculate quando si decide di ristrutturarla e fare attenzione ai materiali e alle nuove tecniche di isolamento (alla sostanza) e non solo ai colori e alle finiture (all’estetica).
Perciò se anche tu hai acquistato una casa anni ’80, pensi che sia arrivato il momento per ristrutturarla e hai un budget a disposizione per fare il lavori, contattami a questa pagina e faremo una prima analisi assieme per capire subito quali sono i lavori più urgenti da cui iniziare.

e vivere in una casa confortevole?
Scopri anche tu quali sono i 3 errori più comuni nella scelta di un cappotto termico e come evitarli:
• No a materiali scadenti che compromettono il corretto isolamento delle pareti
• Basta affidarsi a installatori e tecnici che non sanno quello che fanno
• No a problemi, sì a un sistema che ti permetta risparmiare e vivere bene
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