Impianto termico e relazione tecnica legge 10

In questo articolo vi descriveremo uno dei lavori che abbiamo svolto, proprio inerente la progettazione dell’involucro e dell’  impianto termico di una abitazione.

Nell’articolo precedente, “Relazione tecnica legge 10“, abbiamo parlato dell’importanza fondamentale della relazione tecnica legge 10 sul contenimento energetico.

Vi consiglio, se non lo avete già fatto, di leggervi la prima parte dell’articolo, prima di leggere questa seconda parte. Infatti, anche se non siete esperti e non avete mai sentito parlare della legge 10, leggendo la prima parte dell’articolo riuscirete a capire di cosa si tratta e quindi a capire i contenuti di questo articolo.

L’abitazione in questione era un edificio su tre piani, costruito negli anni ’70 e che dovendo essere ristrutturato è soggetto alla redazione della relazione sul contenimento energetico, da presentare in Comune prima dell’inizio lavori.

Subito, in collaborazione con lo studio di progettazione che ci ha commissionato la legge 10, ci siamo messi all’opera per giungere alla progettazione dell’isolamento dell’ involucro e dell’  impianto termico.

Una volta definite le destinazioni d’uso, dei vari locali,e dopo aver trovato il posto per un locale tecnico, abbiamo cominciato a studiare la soluzione adatta a quel tipo di abitazione.

Al piano terra erano previsti i locali tecnici, la cantina e il garage, perciò il piano terreno non necessitava di riscaldamento. Il piano primo invece avrebbe ospitato la zona giorno, mentre il piano secondo la zona notte.

Pertanto i locali da riscaldare si trovavano al piano primo e secondo. Tuttavia, abbiamo richiesto che l’isolamento esterno, (un cappotto termico, per esigenza di distanza dai confini) arrivasse fino alla quota del terreno, isolando così anche il piano terra.

Così non avremmo avuto problemi di eventuali ponti termici e sicuramente sarebbe servita una minore potenza di riscaldamento per il piano primo, perché il piano terra, anche se non riscaldato, era comunque isolato e perciò avrebbe mantenuto una temperatura leggermente superiore rispetto al caso in cui fosse confinato tra muri non isolati.

Decisi gli spessori murari e degli isolamenti per l’involucro, avendo cura di effettuare la verifica termo igrometrica, abbiamo determinato i KW termici necessari per ogni locale dell’abitazione e in base a questo dato abbiamo progettato l’impianto a pannelli radianti a pavimento.

Nella progettazione di questo impianto fondamentale è l’attenzione alla temperatura superficiale del pavimento che, non deve mai superare certi valori, in base alla temperatura interna di esercizio … ma di questo parleremo più approfonditamente in un altro articolo.

Perciò tenendo conto di questo abbiamo progettato il passo dell’impianto e poi il generatore di calore e il numero di pannelli solari necessari per adempire ai limiti di legge. Infatti, al tempo era obbligatorio coprire il 50% della produzione di acqua calda sanitaria da fonte rinnovabile, niente di più.

Ad oggi,  le fonti rinnovabili devono incidere molto di più nella produzione di riscaldamento e acqua calda sanitaria …. Se non ne sapete nulla, date un’occhiata a questo “Dal 31 maggio obbligo di fonti di energia rinnovabili“.

Di seguito il progetto dell’ impianto termico radiante.

Come potete vedere, alcuni ambienti, interni o di circolazione interna, che non confinano con l’esterno, avendo necessità di potenze di riscaldamento molto molto ridotte, non necessitano di un vero e proprio pannello radiante, ma vengono riscaldati dalle tubazioni di distribuzione di mandata.

Per quanto riguarda i bagni, invece è bene sapere che solitamente, i pannelli radianti non sono sufficienti per scaldare adeguatamente questi ambienti. Infatti, la superficie in pianta dei bagni è solitamente molto contenuta, e contenuta è quindi anche la superficie radiante. Inoltre la temperatura interna di esercizio dei locali in questione è superiore rispetto a quella degli altri locali. Perciò è bene integrare l’impianto a pannelli radianti con uno scaldasalviette, per ottenere la potenza di riscaldamento adeguata.

Bene, se avete bisogno di una relazione ex legge 10, obbligatoria in caso di ristrutturazione, ampliamento ecc.. , assicuratevi che al suo interno ci sia anche lo schema d’impianto! E’ obbligatorio per legge, e in più vi sarà di grande aiuto una volta alle prese con l’installatore.

Detto questo, se volete dei chiarimenti in merito o avete necessità di progettare l’ impianto termico per la vostra nuova casa, puoi contattarci QUI.

A presto!

Opt In Image
E se ti dicessi che finalmente puoi risparmiare
e vivere in una casa confortevole?

Scopri anche tu quali sono i 3 errori più comuni nella scelta di un cappotto termico e come evitarli:

• No a materiali scadenti che compromettono il corretto isolamento delle pareti
• Basta affidarsi a installatori e tecnici che non sanno quello che fanno
• No a problemi, sì a un sistema che ti permetta risparmiare e vivere bene


Ho letto la privacy come chiesto dalla L.196/2003.

La nostra polizza sulla privacy protegge il tuo indirizzo email al 100%. Se desideri non ricevere più le nostre email, potrai cancellarti in qualsiasi momento tramite il link posto nelle email stesse, cosi’ come chiesto dalla L.196/2003.

0 Condivisioni

Leave a Reply

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.